L’ACQUA BENE PREZIOSO PER LA COLLETTIVITÀ. UNO SGUARDO AL FUTURO. ESPERTI A CONFRONTO

Moreno-Cavazza

Durante la giornata dedicata alla Bonifica moderna, il Consorzio di Bonifica LEB e il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta hanno organizzato un  convegno dal titolo “L’Acqua bene prezioso per la collettività. Uno sguardo al futuro”.

Dopo i saluti istituzionali sono intervenuti, moderati dal direttore generale del Consorzio Alta Pianura Veneta Helga Fazion, il presidente del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta Silvio Parise, il presidente del Consorzio di Bonifica di II grado LEB Moreno Cavazza e il presidente della Consulta dei Sindaci Eugenio Gonzato. Ha portato un saluti Manuel Scalzotto, presidente della Provincia di Verona e sindaco del Comune di Cologna Veneta.

Il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta è riuscito a garantire, anche attraverso il prezioso apporto del Consorzio LEB, il servizio irriguo in una stagione così difficile come evidenzia il suo presidente Silvio Parise: “Il Consorzio ha risposto all’emergenza siccità lavorando senza sosta a stretto contatto con gli enti locali e con il mondo agricolo. Ed è anche per questo che il sistema ha retto. Oggi ci troviamo qui per fare il punto con coloro che quotidianamente condividono con noi le complessità gestionali legate ad un territorio estremamente particolare, coloro che sono al nostro fianco, ci supportano, ci affiancano e ci danno fiducia. In questo periodo dovremmo già aver concluso la stagione irrigua, iniziata il primo marzo, ma, persistendo il caldo e la siccità, continueremo a fornire acqua, grazie a una deroga della Regione Veneto, fino al 10 novembre per irrigare le colture autunnali e invernali. Speriamo che piova ma non in maniera eccessiva per non causa danni come è successo in altre parti d’Italia”.

Gli ha fatto eco il presidente del Consorzio LEB Moreno Cavazza “È stata un’annata irrigua di particolare complessità che il Consorzio LEB – dice Cavazza – ha gestito con massima professionalità e dedizione da parte di tutto il personale dipendente, cui va il ringraziamento personale e dell’amministrazione. Sono state soddisfatte le esigenze del territorio preservando in larga misura i raccolti e garantendo la regolarità della stagione irrigua dei tre Consorzi elementari”. “Sono ripresi i lavori – conclude il presidente” – di rifacimento dell’infrastruttura del sistema LEB finanziati, nell’ambito del PNRR dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, per l’importo di 53 milioni di euro, con particolare attenzione agli aspetti legati alla vivificazione ambientale ed alla salvaguardia dell’ecosistema garantendo nella fase di esecuzione il normale deflusso idrico”.

Il direttore del Consorzio LEB Paolo Ambroso, dopo aver presentato il Consorzio LEB ed averne descritto il ruolo nel panorama irriguo Veneto, ha evidenziato come l’infrastruttura sia a servizio di un comprensorio vastissimo della Pianura Veneta di circa 350.000 ettari e costituisca la principale opera regionale ed una tra le più importanti a livello nazionale, procede ad illustrane le molteplici funzioni e le principali attività svolte sul territorio e gli importanti progetti sperimentali in atto. “Il Consorzio LEB – prosegue il direttore – ha avviato e finanziato a partire dal 2021, all’interno del Piano Irriguo Regionale, un innovativo progetto di ricerca e sperimentazione irrigua per sviluppare metodologie innovative di mappatura delle criticità e individuare soluzioni sostenibili nella gestione della risorsa idrica”. Il progetto è gestito in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova – Dipartimento TESAF, Territorio e Sistemi Agro-Forestali – con la supervisione scientifica del Prof. Paolo Tarolli, e con l’Università degli Studi di Verona – Dipartimento Biotecnologie – con la supervisione scientifica, del Prof. Claudio Zaccone.

E’ Intervenuto Matteo Dani, capo settore tecnico del Consorzio LEB, per spiegare il sistema di funzionamento del Canale LEB, le interconnessioni con i sistemi di adduzione con i Consorzi elementari ed in particolare con il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, e rappresentare l’attività irrigua posta in essere dal Consorzio LEB. “Pur in una stagione, tra le più critiche degli ultimi decenni, sono stati distribuiti”, precisa Matteo Dani, “circa 340 milioni di metri cubi di risorsa idrica ai fini irrigui e ambientali di cui 68 milioni di metri cubi nel comprensorio gestito dal Consorzio Alta Pianura Veneta per un’estensione irrigua di circa 15.455 ettari”.

Giulia Sofia, dell’Unità di ricerca scientifica del Consorzio LEB, che sta curando in collaborazione con le succitate Università la raccolta ed analisi dei dati sperimentali, dopo aver rappresentato l’andamento delle precipitazioni e delle condizioni climatiche nel corso degli anni spiega: “l’attività di ricerca in corso volta, attraverso l’utilizzo di droni e di sofisticati sistemi di rilevazione satellitare, ad analizzare le caratteristiche dei suoli e prospettare in un futuro scenario di crisi idrica le strategie e le best practice per sopperire alla carenza della risorsa da parte delle aziende agricole. I campioni prelevati presso le Aziende agricole pilota hanno permesso un’analisi approfondita dei dati attraverso l’elaborazione effettuata presso il Laboratorio di Chimica del suolo e delle biomasse – dipartimento di Biotecnologie, Università di Verona”. “Sono state sin qui scattate – precisa Giulia Sofia – circa 5.000 fotografia per azienda pilota per un totale di 20.000 fotografie complessive con una risoluzione di 50 cm. dal suolo che hanno mostrato un aumento del rischio di siccità durante la stagione irrigua per il comprensorio, ed al contempo l’incremento dello stress vegetativo con impatti variabili a seconda delle proprietà del suolo”.

Nel corso del 2022, complice la scarsità delle precipitazioni atmosferiche, prima nella stagione invernale e poi in quella estiva, il Consorzio Alta Pianura Veneta ha fornito con regolarità acqua per l’irrigazione, garantendo il fabbisogno di acqua delle aziende agricole del territorio. Si tratta di 37.224 ettari di cui 3559 ettari serviti da impianti irrigui a pioggia e a goccia, 1.124 ettari irrigati con il metodo a scorrimento e 32.541 ettari serviti da irrigazione di soccorso, dato relativo all’intero Comprensorio. Il Direttore Tecnico, Michele Caffini, ha spiegato come funziona la gestione della distribuzione irrigua di Alta Pianura Veneta e in che cosa consiste la suddivisione in macroaree. Gli impianti utilizzati per l’irrigazione dell’area Ovest sono n. 43 e comprendono: n. 11 pozzi con prelievo in falda, n. 8 impianti di sollevamento da prelievi superficiali e n. 24 rilanci in impianto a pressione.

Francesco Cazzaro, presidente di Anbi Veneto, ha precisato: “Purtroppo eventi estremi, come la siccità di quest’anno non sono più un’emergenza ma rappresenta situazioni sempre più frequenti a causa dei mutamenti climatici. Le soluzioni devono essere strutturali, richiedono pianificazione e investimenti. La via per far fronte alla siccità ci è chiara, si tratta di un Piano Laghetti, che stiamo realizzando in coordinamento con la Regione, finalizzasti a trattenere più acqua nei territori visto che oggi in Veneto solo il 5% di acqua piovana è trattenuto mentre tutto il resto va a mare. Un tesoro che non possiamo più disperdere”.

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